sabato 28 aprile 2007

18-24 MESI: LA COSTRUZIONE DELLA SUA IDENTITA'

La fase tra i 18 mesi e i 2 anni è un periodo di conquiste molteplici per il bambino e di crescita: impara sempre meglio ad interagire con l'adulto e, proprio attraverso questa interazione stimolante, il bambino costruisce un'immagine di sè, riconosce il proprio posto all'interno della famiglia, ne acquisisce le regole.
Un elemento importante di questa sua crescita è l'acquisizione di una sempre più forte intenzionalità, che finisce per scontrarsi spesso con quella dell'adulto: in poche parole, il bambino sviluppa obiettivi autonomi e si contrappone all'adulto, vuole sperimentare la propria autonomia facendo "tutto da solo"...
E' una fase importante, perchè il bambino, grazie a questa sua spinta verso l'autonomia:
- diventa sempre più in grado di gestire alcuni aspetti della sua vita quotidiana, come vestirsi, lavarsi, giocare per un po' da solo nella sua cameretta
- impara a riconoscere e far valere le sue esigenze, come la scelta di un cibo, o la richiesta di fare o no una cosa...
- vive in un modo nuovo il conflitto con mamma e papà: impara cioè a tollerare e a gestire il "no", magari per mezzo di qualche piccolo trucchetto... come lo spostare l'attenzione dell'adulto, farlo ridere...
Questi passi di crescita gettano le basi nel bambino per la costruzione della consapevolezza di sè.

12-18 mesi: alla scoperta del mondo

Giochi ripetuti mille volte
Tra i 12 e i 18 mesi il bambino non si stanca mai di giocare: ogni attimo della sua giornata, da quando si sveglia a quando si addormenta stanchissimo alla sera, è impegnato nel gioco. Oltre tutto alcuni giochi sono ripetuti infinite volte, come riempire una scatola di palline e poi svuotarla e poi riempirla di nuovo.
Il ripetere tante volte una sequenza di azioni, da un lato fornisce al bambino sicurezza, nella padronanza di un movimento e di un gioco, da un altro lato lo aiuta ad assimilare i ritmi interattivi del linguaggio: l'apprendimento del linguaggio si basa su questa attività ludica che riempe freneticamente e instancabilmente le giornate.
La funzione dell'adulto è quella prima di tutto di osservare e ascoltare il bambino, per saper cogliere i ritmi e le iniziative del bambino e, in base a questi, di aiutarlo a dare un nome alle cose e un senso alle azioni.
In questo periodo il bambino apprende delle sequenze di azioni e impara a creare nessi tra un comportamento, il suo scopo e il suo effetto.

Il no dei bambini

Il NO!

Una tappa fondamentale nella crescita del bambino è rappresentata da comportamenti di opposizione nei confronti del genitore. Verso i 18 mesi, il bambino, specie nei confronti della mamma, afferma la sua acquisita autonomia e la sua consapevolezza di sé rifiutandosi di seguire un certo comportamento.
<<...faccio da solo...>>, <<...non di là, qui...>>, <<...non adesso, dopo...>>sono espressioni utilizzate a partire dai 18mesi che indicano proprio questa affermazione di autonomia.
Lasciamoli fare da soli, se vogliono mangiare, vestirsi, pettinarsi da soli... acquisiranno in fretta anche uno schema più completo del proprio corpo e della propria immagine!Contemporaneamente, tanto si dimostrerà autonomo, altrettanto sentirà il bisogno di "tornare piccolino" e farsi coccolare, per fare il pieno di sicurezza.

il primo anno

LE TAPPE DELLO SVILUPPO NEL PRIMO ANNO

A tre mesi
A tre mesi il bambino è in grado di esprimere quando ha sonno o ha fame; mostra piacere quando è nudo; nell'interazione con l'adulto passa da momenti in cui è tutto concentrato a guardarsi attorno e soprattutto a guardare le persone, a momenti di rilassamento in cui attende stimoli dal genitore.
Gira la testa nella direzione di un suono e cerca di riprodurre con i vocalizzi certi suoni che sente.
E' in grado di esplorare con lo sguardo un oggetto che gli è mostrato dall'adulto; se l'oggetto è nascosto vicino a lui, sotto un panno o una coperta, indugia con lo sguardo sul punto in cui è scomparso l'oggetto.

A sei mesi
Verso i sei mesi è in grado di giocare con il proprio corpo, prendendosi i piedini. Fa gorgheggi e lallazioni (lalalala) e urletti ed è in grado di instaurare col genitore un vero e proprio dialogo, attraverso le espressioni del viso e il tatto. Se è lasciato solo troppo a lungo protesta. Si volta e cerca con lo sguardo nella direzione da cui proviene un suono o una voce. Esplora a lungo un oggetto, guardandolo, manipolandolo e portandolo alla bocca. Si sporge per raggiungere un oggetto e carca di imitare dei semplici gesti proposti più volte dai genitori, come battere con una mano sul seggiolone,...

A nove mesi
Verso i nove mesi esplora e gioca con gli oggetti che ha vicino, gioca con il volto dei genitori: lo tocca, lo esplora con la mano, insiste a provocare certe reazioni mimiche che lo divertono.
Esplora con lo sguardo un ambiente nuovo. Distingue le persone familiari da quelle sconosciute e di queste ha paura. Dai 6-7 mesi vive l'angoscia di separazione dalle persone familiari.
Se è chiamato si gira verso la voce. Fa <> su invito o spontaneamente e batte le manine. Si diverte a far cadere un oggetto che poi rivuole.

A 12 mesi
Verso l'anno migliora le sue prestazioni nell'esplorazione del genitore, degli oggetti, dell'ambiente esterno. Dice frasi semplici; è attratto da altri bambini. Impara a fare i primi passi; beve dalla tazza e vuole mangiare col cucchiaio da solo. Sa trovare oggetti che sono stati nascosti dall'adulto per gioco.
Se gli si danno dei pennarelli prova a lasciare delle tracce su un foglio e prova a utilizzare il triciclo o la macchinina.
Alla conclusione del primo anno di vita il bambino ha acquisito capacità di relazione importanti: è in grado di agire in modo intenzionale, secondo uno scopo che si è prefissato.
Imparando a camminare sperimenta un positivo senso di "indipendenza" di cui il piccolo è fiero e soddisfatto... Infatti spesso quando cammina ride, esprime gioia.

il bambino e il suo linguaggio

COME INCORAGGIARE LE SUE PRIME PAROLE

E' sconsigliabile:

  1. correggerlo sempre, ogni volta che prova a formulare una parola e fa un errore, perché potrebbe scoraggiarsi e rinunciare

  2. inventare per lui parole storpiate che imitano il "bambinese"(il modo di parlare dei bambini piccoli), perché gli si da un modello sbagliato da cui imparare.

Come comportarsi:

  1. parlare spesso con il bambino, utilizzando frasi brevi e semplici e scandendo bene le parole.

  2. rispondere sempre a quello che il bambino dice, anche se ci sembra incomprensibile. Questo favorirà in lui la comprensione dei turni della conversazione.

  3. quando il bambino dice qualcosa che non capiamo, suggerire una interpretazione di quello che voleva dire e rispondergli in questo modo

  4. se osserva o indica delle cose o persone, nominargliele sempre

  5. oltre a nominare le cose è bene anche collegare le parole con aggettivi e costruire brevissime frasi.

martedì 24 aprile 2007

"...bisognerebbe creare nelle città e nelle strade luoghi di incontro riservati ai bambini fra di loro sino ai due anni, in compagnia delle loro madri (visto che a quell'età sono inseparabili). Ancora piccolissimo, il bambino ha bisogno di libertà con i suoi coetanei, mentre sua madre incontra altri adulti." (Francoise Dolto).

martedì 17 aprile 2007


Il magico mondo dei bambini

ciao

ciao a tutti e benvenuti nel mio blog!